CASA DI CAMPAGNA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In Veneto, una delle regioni più industrializzate d’Italia, le campagne conservano ancora una lunga tradizione che affonda le sue radici su edifici rurali fortemente connotati architettonicamente ma ancora di più su un tessuto sociale fatto di persone che trovano, ancora, nella lavorazione della terra una loro forte identità.
Questa forte dicotomia, presente nel territorio, tra un’economia basata sulla fabbricazione di prodotti su larga scala e gli ampi spazi aperti coltivati ha indubbiamente condizionato anche il pensiero collettivo che tende oggi a trovare nuove risposte ad un’esigenza di fusione tra vita tranquilla ed appartata ed i pregi della contemporaneità.
Lo studio Alberto Antoni & Daniela Pozza Architetti ha voluto interpretare questo contesto progettando Casa di campagna con linee pulite, realizzate con materiali crudi come il cemento armato a vista e particolari in acciaio inox, che spingono l’architettura ad avvicinarsi alla natura circostante.
Entrati nella proprietà l’edificio si presenta ad est con una facciata caratterizzata dal colmo decentrato rispetto alla mezzeria del volume, uno stratagemma dei progettisti per allungare e risaltare il profilo di gronda che corre verso il grande parco per poi accompagnare lo sguardo dei visitatori a percorrere il prato, oltre il laghetto artificiale, fino ai filari di alberi che delimitano li lotto. 
Nel suo celebre affresco nella Cappella Sistina, Michelangelo Buonarroti non fece toccare le dita del Creatore e di Adamo. In quella piccola distanza tra i due protagonisti convergono tutte le vibrazioni dell’opera: quel momento sospeso prima del contatto si carica di energia. Un riferimento che può sembrare eccessivo, se il lettore desidera si possono anche ricordare le dita di E.T. ed Elliot, rivisitazione di Spielberg del capolavoro dell’artista toscano, ma che serve a far comprendere la decisione degli architetti di far appoggiare l’edificio su un basamento grezzo, elevato rispetto al piano di campagna. Il visitatore è, così, costretto a salire alcuni gradini staccandosi, di fatto, di qualche decina di centimetri dal terreno e, quindi, dalla natura generando quel dubbio, come in Adamo, se ritornare a mettere i piedi sull’erba o continuare ad usufruire delle funzioni primarie che l’architettura garantisce.
Entrando in casa si viene accolti dalla scala lasciata in cemento armato a vista, materiale autentico che ritroviamo anche nella tettoia a sbalzo che, all’esterno, circonda l’abitazione e protegge l’ingresso, per poi venire attratti dalla grande vetrata del soggiorno che inquadra il parco, di oltre venti mila metri quadri, ed enfatizza lo stretto legame tra costruito e paesaggio. 
Il living è anche caratterizzato da una doppia altezza che genera ulteriori stimoli ad esplorare lo spazio e dal quale, grazie ad aperture sui muri perimetrali, posizionate in modo meticoloso, si può godere di punti di vista privilegiati verso precisi spazi aperti circostanti.
La tipologia architettonica ha influito anche sui sistemi di oscuramento esterni che si conformano come scuri ma in una rivisitazione più attuale e quindi non ad anta ma scorrevoli: soprattutto nella facciata rivolta verso la pubblica via le piccole aperture, dettate da precise proporzioni derivate dall’abaco del Comune, vengono in questo modo maggiormente caratterizzate e acquisiscono una loro identità.
L’abitazione si sviluppa su due piani fuori terra con la zona notte posta al livello superiore: qui la camera master gode di un abbaino finestrato dal quale è possibile affacciarsi ed osservare le aree più belle della proprietà mentre al piano inferiore, le grandi aperture permettono di uscire sulla piattaforma rialzata ed usufruire degli spazi dedicati al pranzo ed al relax.
 
 
 
Tipologia: Villa
Intervento: Nuova costruzione
Committente: Privato
Dimensione: mq. 200
Località: Padova 
Stato: Terminato